UpBeat. Orchestra Giovani per la Pace
UpBeat in musica è il “levare”, quel gesto che muove l’attacco musicale: è la scintilla iniziale. Significa anche ottimista, allegro.
Il progetto “Orchestra UpBeat. Giovani per la Pace” nasce da una collaborazione, iniziata nel 2017, di Dedalo con l’istituto Comprensivo Bellini di Novara, istituto che porta avanti da anni la propria missione educativa in una zona caratterizzata da forte disagio sociale; è coinvolta inoltre la comunità di Sant’Egidio, associazione che vive per scelta la vita delle periferie. Ci troviamo nel quartiere di Sant’Agabio, dove è stata creata un’orchestra multiculturale. Si tratta di un percorso inclusivo, che contrasta emergenze di povertà educativa attraverso la partecipazione di giovani musicisti con obiettivi di cittadinanza attiva. Questo presidio culturale utilizza linguaggi artistici per valorizzare competenze relazionali ed emotive.
Il progetto vuole ampliarsi e rinnovarsi su un orizzonte di 24 mesi coprendo tre annualità: la coda dell’a.s. 2019/2020 e i due a.s. 2020/2021 e 2021/2022. Verrà attivato un coordinamento che coinvolgerà il direttore dell’orchestra UpBeat, i docenti di Dedalo e della scuola Bellini e i referenti della Comunità di Sant’Egidio; sarà guidato dal presidente di Dedalo. Questo coordinamento, attivato a partire dalla fase di progettazione, svilupperà le attività con un lavoro di programmazione e indirizzo (mensile nella fase di lancio relativa ai primi 3 mesi) che poi evolverà in un monitoraggio trimestrale. Dedalo gestirà il project management in collegamento con la scuola Bellini dove, principalmente, verranno realizzate le prove, programmando l’attività formativa e concertistica. Comunità di Sant’Egidio curerà il rapporto con le rispettive comunità di quartiere e segnalerà, insieme ai docenti della scuola Bellini, studenti con bisogni specifici. Su questi studenti il progetto vuole intervenire con lezioni individuali per l’acquisizione di competenze trasversali come consapevolezza di sé, autostima e cittadinanza globale.
Il progetto opera in due zone problematiche all’interno del Comune di Novara. Si tratta di quartieri dove i tassi di disoccupazione e abbandono scolastico sono molto alti; sono inoltre caratterizzati, a partire dal dopoguerra, da diverse ondate migratorie, italiane e straniere. L’attività è pensata su un target di circa 80-100 minori tra gli 11 e i 16 anni. Attraverso il lavoro didattico vogliamo sviluppare l’esperienza musicale e favorire una corretta gestione emotiva e comportamentale, ponendo l’attenzione sul rispetto reciproco e la collaborazione. Crediamo nella crescita personale all’interno di un gruppo e lavoriamo sulla qualità dell’interazione come stimolo per la creatività, perseguendo una cultura dell’impegno e del protagonismo positivo. Non va inoltre sottovalutato come la mancanza di strumenti e il costo di prove, trasferte e concerti, sia un ostacolo rilevante per la partecipazione: vogliamo affrontare il problema rendendo i percorsi accessibili con una corretta informazione per le famiglie.
La Cooperativa Sociale Dedalo attualmente anima quattro orchestre giovanili che si ispirano a modelli sperimentati sin dagli anni Settanta, come nel “Sistema” venezuelano. In diverse parti del mondo l’orchestra è divenuta un perfetto habitat educativo. In Italia sono nate esperienze di orchestre multiculturali a Roma, sono inoltre diffuse nei grandi centri metropolitani. Claudio Abbado, negli ultimi anni di vita, ha intensamente perorato la nascita in Italia di orchestre giovanili ispirate a un modello di azione inclusiva. Sul nostro territorio sono presenti altre scuole di musica ma nessuna a Novara ha creato legami con realtà paragonabili alla scuola Bellini e alla Comunità di Sant’Egidio. Questa rete promuove un modello culturale fondato su valori di pace, utilizza un linguaggio universale ed è in grado di rappresentare, in territori socialmente fragili, un punto di riferimento per le famiglie e la comunità educante. Sicuramente il numero di giovani potenzialmente interessati supera gli studenti attualmente raggiunti. Il progetto punta sulla riconoscibilità di un modello positivo, che rovescia la percezione negativa legata a questi quartieri e che può favorire esperienze emulative in altri quartieri problematici, creando nuove opportunità di collaborazione. Le nostre scelte condividono un know how educativo basato sull’esperienza e sulla presenza di professionalità specialistiche, orientate dalla convinzione per cui proporre percorsi accessibili tra scuola e tempo libero possa contrastare future povertà educative in una Provincia, quella di Novara, che ha le percentuali di neet più alte della regione Piemonte e in due quartieri, dove si riscontrano i peggiori dati cittadini in tema di marginalità sociale ed economica, disoccupazione e degrado edilizio.
Accanto alla dimensione orchestrale, costituita da prove settimanali e opportunità legate a viaggi di studio, scambi e alla partecipazione a contest musicali; il progetto riparte dalla volontà di sostenere lo studio individuale dei giovani grazie a un monte ore destinato ad interventi di potenziamento personalizzato per accompagnare e sostenere i ragazzi più fragili. L’orchestra vuole crescere, per farlo dovrà comunicare al meglio la sua mission: non ci sono solo obiettivi performativi ma anche la centralità di un percorso di cittadinanza attiva portato avanti con la stessa attenzione per lezioni, prove, concerti ed eventi. Il percorso è strutturato come un laboratorio didattico, con contenuti culturali e strumenti messi a disposizione dei partecipanti per elaborare le varie differenze e metterle al servizio di un progetto musicale collettivo. Lo sviluppo delle potenzialità espresse dall’immensa ricchezza che proviene dai diversi vissuti, costituisce l’anima di un’orchestra giovanile capace di guardare al proprio quartiere, alla propria città, contestualizzando valori collaborativi per una cultura della pace e del rispetto.
Nel progetto sono coinvolti: Marco Sorge, clarinettista, docente di clarinetto alla scuola media musicale Bellini, direttore della formazione UpBeat; Elena Santandrea, violinista, fondatrice e presidente Dedalo, coordinatrice delle quattro orchestre attive; Raffaele Molinari, Dedalo; Angela Pappalettera, musicista, docente di educazione musicale presso la Bellini; Piero Bestagini, riferimento della Comunità di Sant’Egidio, medico, musicista e grande ispiratore del progetto di un’orchestra per la Pace; Francesca Alleva, oboista e musicoterapista, docente Dedalo; Leonardo Pignataro, referente del Laboratorio Chitarre della Bellini; Italo Graziana, docente di Percussioni della Bellini; Susanna Boggia, docente di Saxofono della Bellini; Gigliola Grassi, docente di Pianoforte della Bellini; Melisa Volpi, violoncellista, docente Dedalo.
L’obiettivo è coinvolgere famiglie e studenti attraverso una proposta che guarda prima di tutto all’importanza di un processo inclusivo, ancor prima del valore artistico e musicale. L’idea dell’orchestra propone un modello positivo, con contenuti valoriali: un’esperienza di cittadinanza globale, pensata per sviluppare competenze specialistiche, relazionali e con l’obiettivo di contrastare e prevenire nuove e vecchie povertà culturali.
Il progetto rappresenta un format replicabile in altri contesti scolastici e comunitari, sviluppa compiutamente modelli stranieri e italiani, già testati con successo, portando nella proposta dell’orchestra UpBeat le competenze di 3 enti che lavorano nel territorio novarese da tanti anni, ciascuno con le proprie peculiarità che però hanno saputo incontrarsi pensando ad un progetto con una vision ambiziosa che offre un’esperienza formativa. Questo progetto richiede però impegno e continuità in uno sviluppo delle capacità guidato da imprescindibili motivazioni etiche.
Il progetto è un ponte che crea una continuità educativa tra scuola primaria e secondaria, struttura una collaborazione già avviata rendendola una proposta stabile nell’offerta inclusiva cittadina, rafforza gli sforzi portati avanti in questi anni da un gruppo di docenti qualificati, aumentando gli spazi in cui incontrarsi e suonare (come nel caso del Teatro Faraggiana che la Scuola di Musica Dedalo metterà a disposizione per la realizzazione di concerti o nella sede della Comunità di Sant’Egidio, in cui verranno realizzate alcune prove) portando l’orchestra a vivere esperienze nuove a contatto con altri ensemble. Il progetto dialoga inoltre con il territorio innestandosi dove ci sono esperienze positive ed attori collaborativi. Seguendo questa direzione l’orchestra guarda alle progettualità realizzate dal Comune di Novara in materia di politiche giovanili e beni comuni, con l’obiettivo di valorizzare tutte quelle iniziative realizzate nei quartieri di Sant’Agabio e Sant’Andrea, avviando un dialogo con l’Orchestra di periferia (un percorso inclusivo dedicato a richiedenti asilo e migranti che hanno tra i 18 e 35 anni) per sostenere la crescita di una realtà orchestrale multiculturale estremamente varia, per età e vissuti.
Il progetto prevede l’elaborazione di un logo per l’orchestra UpBeat e la creazione di contenuti grafici, digitali e di materiali per la promozione delle attività. Tutti i materiali verranno messi a disposizione sul sito della scuola Bellini e veicolati con un social media management condiviso dalla partnership attraverso gli account della comunità di Sant’Egidio e della Cooperativa Dedalo. Si lavorerà sulla riconoscibilità dell’orchestra dotandola di apposite divise. Il progetto sarà accompagnato da una serie di video, sviluppati attraverso uno storytelling ingaggiante, pensato per il target giovanile. Verranno organizzati momenti informativi dedicati alle famiglie, questi saranno legati agli open day della scuola e alle attività della partnership. Questi momenti saranno laboratori aperti, occasioni che accompagneranno l’attività concertistica, puntando sulla presenza dell’orchestra in occasioni di eventi ad alto valore simbolico come marce per la pace, flash mob, progetti di formazione e scambio.
Uno dei principali problemi legati alla musica è quello relativo alla disponibilità degli strumenti: non sempre infatti una famiglia può permettersi un acquisto così oneroso. Il progetto prevede perciò l’acquisto di strumenti che rimarranno a disposizione della scuola Bellini e degli studenti che ne faranno richiesta. Inoltre si vuole favorire la partecipazione all’orchestra tramite l’attivazione di una serie di lezioni individuali, che hanno l’obiettivo di permettere agli studenti di colmare lacune e lavorare sulle criticità che si manifestano in un percorso di prove settimanali.
Il progetto amplierà l’attività concertistica e la partecipazione a contest, comportando spese di vitto e alloggio che saranno rimborsate ai partecipanti. L’idea è quella di programmare momenti di scambio e formazione in collaborazione con reti ed enti nazionali, puntando anche sull’importanza di esperienze da vivere fuori dal contesto scolastico.
Il progetto è realizzato grazie all’impegno curricolare dei docenti della scuola secondaria di primo grado Bellini e della Dedalo. La sostenibilità dell’orchestra si lega ad un piano di fundraising pensato per mettere a sistema PON, bandi locali e regionali, con l’apertura di un fondo permanente di raccolta in una fondazione comunitaria. La presenza di un partenariato misto formato da scuole, associazioni e cooperative sociali, consente una differenziazione degli interventi di autofinanziamento tra raccolte dirette (ad esempio in caso di concerti o eventi), donazioni (5 x mille, fondo permanente) e stimola la realizzazione di nuove iniziative legate al crowdfunding reward based e a sponsorship private. In questo caso l’acquisto di strumenti, leggii, spartiti o la necessità di raccogliere fondi per un viaggio studio o un contest, possono diventare un’occasione di marketing culturale in cui far conoscere non solo i bisogni per cui si raccoglie ma per raccontare l’orchestra e la sua mission, anche con un piano di ricompense organizzato: apertura a prove, partecipazione a concerti o richieste di partecipazione dell’orchestra ad eventi pubblici.
Il progetto “Orchestra UpBeat. Giovani per la Pace” nasce da una collaborazione, iniziata nel 2017, di Dedalo con l’istituto Comprensivo Bellini di Novara, istituto che porta avanti da anni la propria missione educativa in una zona caratterizzata da forte disagio sociale; è coinvolta inoltre la comunità di Sant’Egidio, associazione che vive per scelta la vita delle periferie. Ci troviamo nel quartiere di Sant’Agabio, dove è stata creata un’orchestra multiculturale. Si tratta di un percorso inclusivo, che contrasta emergenze di povertà educativa attraverso la partecipazione di giovani musicisti con obiettivi di cittadinanza attiva. Questo presidio culturale utilizza linguaggi artistici per valorizzare competenze relazionali ed emotive.
Il progetto vuole ampliarsi e rinnovarsi su un orizzonte di 24 mesi coprendo tre annualità: la coda dell’a.s. 2019/2020 e i due a.s. 2020/2021 e 2021/2022. Verrà attivato un coordinamento che coinvolgerà il direttore dell’orchestra UpBeat, i docenti di Dedalo e della scuola Bellini e i referenti della Comunità di Sant’Egidio; sarà guidato dal presidente di Dedalo. Questo coordinamento, attivato a partire dalla fase di progettazione, svilupperà le attività con un lavoro di programmazione e indirizzo (mensile nella fase di lancio relativa ai primi 3 mesi) che poi evolverà in un monitoraggio trimestrale. Dedalo gestirà il project management in collegamento con la scuola Bellini dove, principalmente, verranno realizzate le prove, programmando l’attività formativa e concertistica. Comunità di Sant’Egidio curerà il rapporto con le rispettive comunità di quartiere e segnalerà, insieme ai docenti della scuola Bellini, studenti con bisogni specifici. Su questi studenti il progetto vuole intervenire con lezioni individuali per l’acquisizione di competenze trasversali come consapevolezza di sé, autostima e cittadinanza globale.
Il progetto opera in due zone problematiche all’interno del Comune di Novara. Si tratta di quartieri dove i tassi di disoccupazione e abbandono scolastico sono molto alti; sono inoltre caratterizzati, a partire dal dopoguerra, da diverse ondate migratorie, italiane e straniere. L’attività è pensata su un target di circa 80-100 minori tra gli 11 e i 16 anni. Attraverso il lavoro didattico vogliamo sviluppare l’esperienza musicale e favorire una corretta gestione emotiva e comportamentale, ponendo l’attenzione sul rispetto reciproco e la collaborazione. Crediamo nella crescita personale all’interno di un gruppo e lavoriamo sulla qualità dell’interazione come stimolo per la creatività, perseguendo una cultura dell’impegno e del protagonismo positivo. Non va inoltre sottovalutato come la mancanza di strumenti e il costo di prove, trasferte e concerti, sia un ostacolo rilevante per la partecipazione: vogliamo affrontare il problema rendendo i percorsi accessibili con una corretta informazione per le famiglie.
La Cooperativa Sociale Dedalo attualmente anima quattro orchestre giovanili che si ispirano a modelli sperimentati sin dagli anni Settanta, come nel “Sistema” venezuelano. In diverse parti del mondo l’orchestra è divenuta un perfetto habitat educativo. In Italia sono nate esperienze di orchestre multiculturali a Roma, sono inoltre diffuse nei grandi centri metropolitani. Claudio Abbado, negli ultimi anni di vita, ha intensamente perorato la nascita in Italia di orchestre giovanili ispirate a un modello di azione inclusiva. Sul nostro territorio sono presenti altre scuole di musica ma nessuna a Novara ha creato legami con realtà paragonabili alla scuola Bellini e alla Comunità di Sant’Egidio. Questa rete promuove un modello culturale fondato su valori di pace, utilizza un linguaggio universale ed è in grado di rappresentare, in territori socialmente fragili, un punto di riferimento per le famiglie e la comunità educante. Sicuramente il numero di giovani potenzialmente interessati supera gli studenti attualmente raggiunti. Il progetto punta sulla riconoscibilità di un modello positivo, che rovescia la percezione negativa legata a questi quartieri e che può favorire esperienze emulative in altri quartieri problematici, creando nuove opportunità di collaborazione. Le nostre scelte condividono un know how educativo basato sull’esperienza e sulla presenza di professionalità specialistiche, orientate dalla convinzione per cui proporre percorsi accessibili tra scuola e tempo libero possa contrastare future povertà educative in una Provincia, quella di Novara, che ha le percentuali di neet più alte della regione Piemonte e in due quartieri, dove si riscontrano i peggiori dati cittadini in tema di marginalità sociale ed economica, disoccupazione e degrado edilizio.
Accanto alla dimensione orchestrale, costituita da prove settimanali e opportunità legate a viaggi di studio, scambi e alla partecipazione a contest musicali; il progetto riparte dalla volontà di sostenere lo studio individuale dei giovani grazie a un monte ore destinato ad interventi di potenziamento personalizzato per accompagnare e sostenere i ragazzi più fragili. L’orchestra vuole crescere, per farlo dovrà comunicare al meglio la sua mission: non ci sono solo obiettivi performativi ma anche la centralità di un percorso di cittadinanza attiva portato avanti con la stessa attenzione per lezioni, prove, concerti ed eventi. Il percorso è strutturato come un laboratorio didattico, con contenuti culturali e strumenti messi a disposizione dei partecipanti per elaborare le varie differenze e metterle al servizio di un progetto musicale collettivo. Lo sviluppo delle potenzialità espresse dall’immensa ricchezza che proviene dai diversi vissuti, costituisce l’anima di un’orchestra giovanile capace di guardare al proprio quartiere, alla propria città, contestualizzando valori collaborativi per una cultura della pace e del rispetto.
Nel progetto sono coinvolti: Marco Sorge, clarinettista, docente di clarinetto alla scuola media musicale Bellini, direttore della formazione UpBeat; Elena Santandrea, violinista, fondatrice e presidente Dedalo, coordinatrice delle quattro orchestre attive; Raffaele Molinari, Dedalo; Angela Pappalettera, musicista, docente di educazione musicale presso la Bellini; Piero Bestagini, riferimento della Comunità di Sant’Egidio, medico, musicista e grande ispiratore del progetto di un’orchestra per la Pace; Francesca Alleva, oboista e musicoterapista, docente Dedalo; Leonardo Pignataro, referente del Laboratorio Chitarre della Bellini; Italo Graziana, docente di Percussioni della Bellini; Susanna Boggia, docente di Saxofono della Bellini; Gigliola Grassi, docente di Pianoforte della Bellini; Melisa Volpi, violoncellista, docente Dedalo.
L’obiettivo è coinvolgere famiglie e studenti attraverso una proposta che guarda prima di tutto all’importanza di un processo inclusivo, ancor prima del valore artistico e musicale. L’idea dell’orchestra propone un modello positivo, con contenuti valoriali: un’esperienza di cittadinanza globale, pensata per sviluppare competenze specialistiche, relazionali e con l’obiettivo di contrastare e prevenire nuove e vecchie povertà culturali.
Il progetto rappresenta un format replicabile in altri contesti scolastici e comunitari, sviluppa compiutamente modelli stranieri e italiani, già testati con successo, portando nella proposta dell’orchestra UpBeat le competenze di 3 enti che lavorano nel territorio novarese da tanti anni, ciascuno con le proprie peculiarità che però hanno saputo incontrarsi pensando ad un progetto con una vision ambiziosa che offre un’esperienza formativa. Questo progetto richiede però impegno e continuità in uno sviluppo delle capacità guidato da imprescindibili motivazioni etiche.
Il progetto è un ponte che crea una continuità educativa tra scuola primaria e secondaria, struttura una collaborazione già avviata rendendola una proposta stabile nell’offerta inclusiva cittadina, rafforza gli sforzi portati avanti in questi anni da un gruppo di docenti qualificati, aumentando gli spazi in cui incontrarsi e suonare (come nel caso del Teatro Faraggiana che la Scuola di Musica Dedalo metterà a disposizione per la realizzazione di concerti o nella sede della Comunità di Sant’Egidio, in cui verranno realizzate alcune prove) portando l’orchestra a vivere esperienze nuove a contatto con altri ensemble. Il progetto dialoga inoltre con il territorio innestandosi dove ci sono esperienze positive ed attori collaborativi. Seguendo questa direzione l’orchestra guarda alle progettualità realizzate dal Comune di Novara in materia di politiche giovanili e beni comuni, con l’obiettivo di valorizzare tutte quelle iniziative realizzate nei quartieri di Sant’Agabio e Sant’Andrea, avviando un dialogo con l’Orchestra di periferia (un percorso inclusivo dedicato a richiedenti asilo e migranti che hanno tra i 18 e 35 anni) per sostenere la crescita di una realtà orchestrale multiculturale estremamente varia, per età e vissuti.
Il progetto prevede l’elaborazione di un logo per l’orchestra UpBeat e la creazione di contenuti grafici, digitali e di materiali per la promozione delle attività. Tutti i materiali verranno messi a disposizione sul sito della scuola Bellini e veicolati con un social media management condiviso dalla partnership attraverso gli account della comunità di Sant’Egidio e della Cooperativa Dedalo. Si lavorerà sulla riconoscibilità dell’orchestra dotandola di apposite divise. Il progetto sarà accompagnato da una serie di video, sviluppati attraverso uno storytelling ingaggiante, pensato per il target giovanile. Verranno organizzati momenti informativi dedicati alle famiglie, questi saranno legati agli open day della scuola e alle attività della partnership. Questi momenti saranno laboratori aperti, occasioni che accompagneranno l’attività concertistica, puntando sulla presenza dell’orchestra in occasioni di eventi ad alto valore simbolico come marce per la pace, flash mob, progetti di formazione e scambio.
Uno dei principali problemi legati alla musica è quello relativo alla disponibilità degli strumenti: non sempre infatti una famiglia può permettersi un acquisto così oneroso. Il progetto prevede perciò l’acquisto di strumenti che rimarranno a disposizione della scuola Bellini e degli studenti che ne faranno richiesta. Inoltre si vuole favorire la partecipazione all’orchestra tramite l’attivazione di una serie di lezioni individuali, che hanno l’obiettivo di permettere agli studenti di colmare lacune e lavorare sulle criticità che si manifestano in un percorso di prove settimanali.
Il progetto amplierà l’attività concertistica e la partecipazione a contest, comportando spese di vitto e alloggio che saranno rimborsate ai partecipanti. L’idea è quella di programmare momenti di scambio e formazione in collaborazione con reti ed enti nazionali, puntando anche sull’importanza di esperienze da vivere fuori dal contesto scolastico.
Il progetto è realizzato grazie all’impegno curricolare dei docenti della scuola secondaria di primo grado Bellini e della Dedalo. La sostenibilità dell’orchestra si lega ad un piano di fundraising pensato per mettere a sistema PON, bandi locali e regionali, con l’apertura di un fondo permanente di raccolta in una fondazione comunitaria. La presenza di un partenariato misto formato da scuole, associazioni e cooperative sociali, consente una differenziazione degli interventi di autofinanziamento tra raccolte dirette (ad esempio in caso di concerti o eventi), donazioni (5 x mille, fondo permanente) e stimola la realizzazione di nuove iniziative legate al crowdfunding reward based e a sponsorship private. In questo caso l’acquisto di strumenti, leggii, spartiti o la necessità di raccogliere fondi per un viaggio studio o un contest, possono diventare un’occasione di marketing culturale in cui far conoscere non solo i bisogni per cui si raccoglie ma per raccontare l’orchestra e la sua mission, anche con un piano di ricompense organizzato: apertura a prove, partecipazione a concerti o richieste di partecipazione dell’orchestra ad eventi pubblici.